di Luca Molinari ::. La Gazzetta di Parma :: 14 novembre 2018
Quando il Cielo ci fa segno», l’ultimo libro di Vittorio Messori. é una porta aperta verso il trascendente. Un promemoria per tutti i credenti, che ricorda come l’Aldilà ci invia dei segni troppo spesso catalogati come semplici coincidenze, casualitia 0 eventi bizzarri. L’autore invece, riprendendo alcuni episodi personali, racconta vari segni ricevuti dal cielo nei corso della vita.
ll libro parte dall’esortazione dell’indimendicato cardinale Carlo Caffarra, nativo di Busseto, arcivescovo emerito di Bologna, passato a miglior vita: ‘E’ d’urgenza drammatica che la Chiesa ponga fine al suo silenzio circa il Soprannaturale’. Un monito che accompagna, velatamente, tutte le 143 pagine del libro, pensato per “soccorrere” quanti rischiano di dimenticare ‘il dono più prezioso della rivelazione evangelica: la vita sulla Terra come preambolo alla vita gioiosamente eterna — scrive Messori — la “valle di lacrime” che si allargherà per sempre nella gloria della visione di Dio’.
Se é infatti vero che la Chiesa é, come dice papa Francesco, un ‘ospedale da campo’ che deve occuparsi anche dei corpi, é altrettanto vero che la sua missione primara é prendersi cura della salvezza clelle anime e dei bisogni spirituali dei credenti. Perché ‘non di solo pane vive l’uomo’.
Il libro di Messori aiuta a in camminarci verso l’etemità e ad interpretare i segni che ci invia l’Aldilà, a volte grandi e vistosi (i miracoli, le apparizioni), a volte piccoli e privati, che spesso trascuriamo. Secondo l’autore quindi, non é che il Cielo non ci parli: siamo noi a essere sordi. E non é che Dio non si mostri: siamo noi a essere ciechi. Nel sollecitare il lettore a decifrare -e a confidare senza timore agli altri ‘piccoli misteri quotidiani’ in cui ciascuno di noi si imbatte nella propria esistenza, Messori rende testimonianza alla verità della celebre massima di Blaise Pascal: “L‘ultimo passo della ragione umana é riconoscere che vi é un Mistero con una infinità di cose che la superano”.
L’autore, in questa sorta di taccuino, racconta -non certo da visionario ma da cronista legato ai fatti oggettivi e da studioso razionale qual’é – alcuni ‘segni privati’.
La telefonata rassicurante“ricevuta” dallo zio defunto a un anno esatto dalla morte. L‘incontro a Torino sui ‘murazzi’ del Po, in un momento di sconforto, con un enigmatico pensionato, svanito poi nel nulla. ll messaggio affidato in sogno alla domestica di casa con cui il beato Francesco Faa di Bruno -marchese e scienziato, che nell‘Ottocent0 dedicò la sua vita a soccorrere le vere proletarie dell‘epoca, le ‘serve’ – invita Messori, suo biografo e devoto, a partecipare a un convegno di particolare importanza.
Non mancano inoltre episodi ancor piu evidenti legati a figure come Padre Pio, che per diretta esperienza dell’autore, aveva anche il dono di far giungere immediatamente a destinazione
lettere appena scritte, o come la mistica austriaca Maria Simma, con lo straordinario carisma di incontrare ogni notte le anime del purgatorio.
Nelle ullime pagine del volumetto, Messori precisa infine come ‘per un cristiano, tendere alla vita eterna, non significhi passare allo spiritualismo disincarnato, al disinteresse per le cose del mondo’. Al contrario: c’é, in questa attesa, uno straordinario incentivo ad amare e a moltiplicare le opere di bene. A praticare cioé, quanta é garanzia per conquistarsi il Paradiso’.