2001 :: il Tempo, di Fausto Gianfranceschi
Vittorio Messori e Rino Cammilleri sono oggi i più attivi e coraggiosi studiosi cattolici, impegnati nell’approfondimento e nella divulgazione (altri operano nel silenzio e nell’ombra) di ardui aspetti storico-religiosi che talvolta lo stesso clero sottovaluta, magari per ignoranza o per prudenza mondana. essi amano cogliere i momenti in cui il soprannaturale si manifesta chiaramente nella realtà terrena. Con incessante e appassionata ricerca indagano nelle pieghe della storia per estrarne quegli eventi che la cultura laicista, oggi dominante, nasconde oppure cataloga fra le superstizioni (si ricordano i recenti, indegni attacchi al Papa per la beatificazione di Padre Pio). Essi non sono agiografi superficiali ed inattendibili poiché basano i loro studi su documenti ineccepibili; infatti la fede religiosa si nutre anche di cultura e di fatti accertati..
Adesso pubblicano insieme un libro di grande interesse, suggestivamente intitolato Gli occhi di Maria (Rizzoli), dove studiano il calendario e il senso dei miracoli mariani in Italia e nel mondo, prendendo spunto da quello che accadde a Roma nel luglio del 1796 (le truppe napoleoniche invadevano l’Italia, entrando nei territori della Chiesa), quando si verificarono una moltitudine di eventi prodigiosi, accuratamente documentati, che è incredibile come la storiografia ufficiale sia riuscita a nascondere, a cancellare. Cominciando dalla Madonna dell’Archetto, le immagini di Maria nelle strade della città mossero gli occhi davanti ai passanti stupefatti (il Salve Regina recita “Volgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi”). Le caratteristiche assolutamente uniche dell’evento furono la sua diffusione in tutta Roma -quasi sempre protagoniste le umili immagini “stradarole”- la sua ripetizione per moltissimi giorni, l’accorrere ininterrotto della folla nei punti critici, tale da richiedere l’intervento dei soldati per disciplinare la pressione. Fu presto istruito un processo che si svolse mentre i volti delle Madonne si animavano nelle strade; i testimoni furono centinaia e tutti asserirono di aver visto il movimento degli occhi.
Fra i testimoni figuravano anche non credenti, forestieri, fedeli di altre religioni. Un teste d’eccezione fu il grande architetto Giuseppe Valadier (futuro autore di Piazza del Popolo), che si recò a rendere la sua dichiarazione insieme con la moglie e due collaboratori che lo avevano accompagnato nella ricognizione. Il suo racconto, come si legge nelle carte processuali, fu di una precisione esemplare. Alla fine fu autorevolmente decretato che a Roma in quel periodo si verificavano autentici miracoli. D’altronde se si fosse trattato di una messa in scena, essa sarebbe stata ancor più prodigiosa e inspiegabile del prodigio sacro, dato il gran numero di manifestazioni e la folla di coloro che le videro. Qualche giorno prima dei fatti romani, si era svolto nel duomo di Ancona un primo episodio che ebbe uno strano seguito.
Un’immagine mariana cominciò a muovere gli occhi, e i cittadini accorsero con emozione, mentre le truppe francesi si avvicinavano alla città. Napoleone entrò in Ancona è fu subito informato del fermento cittadino per il miracolo nel duomo. Si fece portare il dipinto ordinando di chiuderlo in una cassa e di togliere il gioiello che lo ornava; poi guardò l’immagine da vicino e cambiò espressione, rimase perplesso, infine fece rimettere il gioiello al suo posto e accordò il permesso di ricollocare l’immagine nel duomo a patto che fosse coperta da una tenda da aprirsi soltanto in occasioni liturgiche. Lo strano comportamento (Napoleone non si contraddisse mai, come in questo caso, non revocò mai gli ordini appena impartiti) fa presumere che anche lui vide quel movimento degli occhi. Nella parte conclusiva del libro gli autori si chiedono quale sia il senso di questi miracoli. Essi pensano che abbiano un significato meta-politico, manifestazioni di una storia teologica parallela a quella profana. Nel 1796 Maria, mediatrice fra la terra e il cielo, avverte che sta cominciando un’era tragica per la Chiesa (di lì a poco devastata e depredata, con il Papa chiuso in una prigione dove muore), e che tuttavia continuerà a proteggere il suo popolo. Sulla base di questa ipotesi, Messori e Cammilleri formulano un calendario mariano a partire da quel momento, e mostrano che in seguito i numerosi miracoli (non soltanto in Europa) con l’apparizione della Madonna si verificarono in periodi cruciali per il popolo di Dio, come a Lourdes, quando era più forte l’attacco ideologico dell’ateismo, come a Fatima nel 1917, quando si stava abbattendo su gran parte dell’Europa la sciagura del bolscevismo.
Che dire alla fine? Io che sono un credente mi sono molto emozionato leggendo il libro e mi sono sentito confortato dai segni di una tutela celeste di cui abbiamo più che mai bisogno in questi tempi agitati, non possiamo nascondercelo, dalla minaccia di un’immane catastrofe.
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